
Inaugurazione
Venerdì 20 dicembre 2019 ore 19
KNULP via Madonna del mare 7a, Trieste
a cura di Lisa Deiuri / Nanni Spano
in mostra:
Cristiano Baricelli, Gabriele Bonato, Lisa Deiuri, Jasmin Evilution, Christian Fermo, Samantha Christian Fermo, Wii Houbabi, Officina Infernale/Andrea Mozzato, Debora Malis, Andro Malis, Guglielmo Manenti, Roxana Munchen, Massimiliano Muner, Vanni Napso, Paola Ripley Nur, Organ, Sergio Pancaldi, Ugo Pierri, Cristiano Pinzan, Andy Prisney, Alessandro Ripane, Shanti Ranchetti, Luigi Tolotti, Giada Sancin, María Sánchez Puyade, Alessandra Spigai, Alessandro Vascotto, Fausto Vilevich, Chiara Volponi, Ivan Zucchiatti

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Dopo la Mostra dedicata alla figura del ‘moderno Prometeo’, il mostro di Frankenstein, e complice il duecentenario dell’uscita del primo racconto sui vampiri (Il Vampiro di John.W.Polidori, 1819), si vuole proseguire l’esplorazione degli archetipi del mondo moderno.
In Europa, fin dall’antichità, il vampiro non smette di affascinare: ‘La sposa di Corinto’ di Goethe (1797), ‘Christabel’ di Coleridge (1800), ‘Il vampiro’ di Baudelaire (1855) sono solo alcuni esempi di poesie sui succhiasangue, tuttavia è con l’avvento del romanzo gotico che la produzione letteraria sul tema aumenta sensibilmente ed è a partire dalle opere di Polidori, Le Fanu (Carmilla, 1872) e Stoker (Dracula, 1897) che si gettano le basi del mito letterario e cinematografico moderno.
I vampiri dell’Ottocento sono esseri affascinanti ma irrimediabilmente malvagi.
Seduttori che uccidono senza pietà e devono essere annientati, pena il rischio di diventare come loro: forme deviate dell’essere umano, non-morti/non-vivi che se ne fregano delle leggi di Dio e degli uomini.
I vampiri contemporanei, invece, sono più simili a ‘eroi dark’: il loro essere belli e dannati e, soprattutto, sovversivi è diventato il cliché rappresentativo della figura, soprattutto al cinema.
Da Nosferatu il vampiro di Murnau (1922), al Dracula di Browning (1931), fino a Nosferatu, il principe della notte di Herzog (1979), Dracula di Bram Stoker di Coppola (1992), The addiction di Ferrara (1995) e terminando con Solo gli amanti sopravvivono di Jarmusch (2013) e What we do in the shadows di Waititi e Clement (2014) – tanto per citare i film più famosi – i vampiri imperversano sul grande e piccolo schermo ormai da un secolo. Una carriera davvero niente male per dei cadaveri ambulanti!
D’altro canto, dicevamo, è proprio nel cinema (e nelle serie TV, come la storica True Blood) che il vampiro sfoggia tutto il suo fascino e si staglia come personaggio-simbolo non solo di desideri proibiti e passioni represse, ma anche di tutti coloro che, costretti a nascondersi per sopravvivere, non possono mostrarsi per come sono alla luce del sole. Il Vampiro, inoltre, possiede tutto quello che noi umani vorremmo avere: bellezza, ricchezza, conoscenza e libertà sessuale, e lo possiede per sempre.
Nella serata oltre alla presentazione della mostra si terrà il Portrait Party dove sarà allestito un set fotografico professionale e chi vorrà potrà cimentarsi in trucchi e maschere, rigorosamente a tema Vampirs a cura di Vanni Napso.
La mostra sarà visitabile fino al 20 gennaio 2020 e durante il mese seguiranno una serie di eventi collaterali.